Yard

Yard (One Yard Real Estate LLC) non si propone come produttore di volumi, ma come piattaforma boutique basata sull’idea precisa delle «proprietà per ricaricarsi»: case e spazi comuni in cui verde, luce naturale, qualità dell’aria e routine senza attriti sono progettati fin dall’inizio, così che la vita urbana a Dubai diventi più calma e rigenerante senza rinunciare a posizione e comodità. I materiali pubblici lo dicono apertamente: dato il relativo poco verde in città, ogni progetto è trattato come un «cortile-giardino», con elementi naturali, circuiti pedonali e segnali di benessere cuciti in architettura e gestione.
Poiché Yard è stata costituita a Dubai con un bacino internazionale di collaboratori — architettura: Archimatika; illuminazione: Expolight; supporto alla consegna: Vision Catalyst; legami concettuali con partner europei come CG Investment (Montenegro) e FUTURA HATA (Ucraina) — opera più come uno studio che seleziona e coordina che come un developer tradizionale, allineando area, progetto e finiture secondo un brief pratico che mette sonno, recupero e usabilità quotidiana davanti allo spettacolo. In pratica ciò si traduce in edifici compatti e ricchi di servizi in quartieri consolidati, dove i residenti possono davvero camminare, staccare e — come suggerisce il motto del marchio — «ricaricarsi».
Il vantaggio per acquirenti e inquilini sta quindi meno nella scala e più in un metodo coerente: controllo stretto della filiera, partner specialisti ben visibili e un racconto in cui il benessere viene prima, che distingue l’azienda in un mercato affollato. Media e portali descrivono sempre più Yard come il primo sviluppatore di Dubai a formalizzare questa categoria della «ricarica», non come un semplice vezzo di marketing

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